La tartaruga e il guscio.
Il progetto nasce dalla volontà di potenziare forme di integrazione già presenti sul territorio e incrementare una serie di attività di prevenzione volte a ridurre l’emarginazione e l’isolamento delle persone disabili. Il progetto mira soprattutto a ridurre il rischio di cronicizzazione, nella promozione della ristrutturazione in positivo dell’immagine corporea degli ospiti, favorendo un’ esperienza di gruppo dove sia presente un clima di fiducia reciproca, di sostegno e di stimolo. Stimolare la capacità di esprimersi e di comunicare a livello gestuale si connota come un processo, una piacevole esperienza di gioco che non crea sofferenza né fatica, alla riscoperta di frammenti di storie scritte sul corpo o interrotte dalla mente, per impreziosirle grazie alla dilatazione del tempo e dello spazio che il teatro offre.
Ripercorrendo i presupposti e i fondamenti essenziali dell’animazione teatrale, il lavoro valorizza l’unicità e la particolarità della persona, favorendo la spontaneità e l’integrazione ed ha come obiettivo primario quello di dare spazio alle potenzialità espressive, emotive e relazionali di ciascuno, nel rispetto delle caratteristiche del singolo.. Un’esperienza doppia, per entrambe le parti: gli ospiti disabili e gli attori coinvolti, impegnati a spingersi per andare “oltre se stessi” per entrare in una relazione autentica con l’altro. Il canale fondamentale è il tatto, attraverso contatti rassicuranti di accoglienza, abbracci, carezze; è la vista attraverso gli sguardi attenti e generosi. E’ necessario mettersi in gioco e nel gioco, uscire dai ruoli e dalle certezze che fanno parte del quotidiano (educatori/utenti, professori/studenti, volontari/educatori, ecc...), uscire dal “guscio” insomma.
Ognuno porta la propria storia, la propria esperienza, la propria diversità. Lavorare con l’handicap è dilatare il tempo e lo spazio della cosiddetta normalità per riappropriarsi del valore e dell’unicità di ciascuno.
“La tartaruga e il guscio”
I lenti ma stabili passi di una piccola tartaruga che vuole incessantemente continuare a camminare con le proprie zampe; un sentiero che vuole saper affrontare, che vuole saper riconoscere autonomamente. Un cammino lungo e faticoso per un piccolo animale che deve trasportare, non per sua scelta, un fardello troppo grande per le sue possibilità; un guscio. Una sorta anche di protezione per chi è là fuori e non riesce a capire, una protezione per chi non comprende o non vuole comprendere.
Così, attraverso la progettazione e la costruzione di una semplice tartaruga, rivivere emozioni, sensazioni, stati d’animo e mentali di chi contrariamente da noi, è costretto a dover vivere con la consapevolezza di essere “diverso”.
Un guscio che rappresenta una copertura, una casa, una sicurezza ma anche un peso, un disagio da alleggerire, da condividere con gli altri; un guscio da cui potersi affacciare liberamente senza esclusioni o ostacoli troppo grandi da superare. Un guscio da cui poter respirare intensamente, ogni volta che si vuole, aria diversa, aria innocua; aria di cui inebriarsi insieme agli altri senza troppi impedimenti.
Costruire una tartaruga per raffigurare la situazione che degli innocenti ragazzi devono sopportare, costruire una tartaruga per continuare ad avere la consapevolezza di ciò che dovranno affrontare, ma contemporaneamente avere la sicurezza che tutto potrà essere superato con l’assistenza di persone care, persone che sanno, notano e donano un aiuto reale, persone che sanno di poter offrire un sorriso sincero, un sorriso in più.
La lentezza ma la perseveranza di un docile essere vivente che giungendo con fatica ai propri obiettivi, spiazza con una certa tenerezza ma nel contempo con determinazione, tutte le aspettative di chi la guarda. Sono questi i significati che vogliamo raccogliere attraverso la manualità e la leggerezza di semplici opere per semplice gente, affiancando l’amore e la passione per questo tipo di progetti con la dolcezza, la spensieratezza ma anche la coscienza di persone meno agiate.
Il simbolo della tartaruga che con le proprie forze riesce a proseguire nell’ampio e ostacolato sentiero della vita. La tartaruga come simbolo di vita e di sacrificio, simbolo di riflessione e di fierezza, di forza e di volontà.
Ripercorrendo i presupposti e i fondamenti essenziali dell’animazione teatrale, il lavoro valorizza l’unicità e la particolarità della persona, favorendo la spontaneità e l’integrazione ed ha come obiettivo primario quello di dare spazio alle potenzialità espressive, emotive e relazionali di ciascuno, nel rispetto delle caratteristiche del singolo.. Un’esperienza doppia, per entrambe le parti: gli ospiti disabili e gli attori coinvolti, impegnati a spingersi per andare “oltre se stessi” per entrare in una relazione autentica con l’altro. Il canale fondamentale è il tatto, attraverso contatti rassicuranti di accoglienza, abbracci, carezze; è la vista attraverso gli sguardi attenti e generosi. E’ necessario mettersi in gioco e nel gioco, uscire dai ruoli e dalle certezze che fanno parte del quotidiano (educatori/utenti, professori/studenti, volontari/educatori, ecc...), uscire dal “guscio” insomma.
Ognuno porta la propria storia, la propria esperienza, la propria diversità. Lavorare con l’handicap è dilatare il tempo e lo spazio della cosiddetta normalità per riappropriarsi del valore e dell’unicità di ciascuno.
“La tartaruga e il guscio”
I lenti ma stabili passi di una piccola tartaruga che vuole incessantemente continuare a camminare con le proprie zampe; un sentiero che vuole saper affrontare, che vuole saper riconoscere autonomamente. Un cammino lungo e faticoso per un piccolo animale che deve trasportare, non per sua scelta, un fardello troppo grande per le sue possibilità; un guscio. Una sorta anche di protezione per chi è là fuori e non riesce a capire, una protezione per chi non comprende o non vuole comprendere.
Così, attraverso la progettazione e la costruzione di una semplice tartaruga, rivivere emozioni, sensazioni, stati d’animo e mentali di chi contrariamente da noi, è costretto a dover vivere con la consapevolezza di essere “diverso”.
Un guscio che rappresenta una copertura, una casa, una sicurezza ma anche un peso, un disagio da alleggerire, da condividere con gli altri; un guscio da cui potersi affacciare liberamente senza esclusioni o ostacoli troppo grandi da superare. Un guscio da cui poter respirare intensamente, ogni volta che si vuole, aria diversa, aria innocua; aria di cui inebriarsi insieme agli altri senza troppi impedimenti.
Costruire una tartaruga per raffigurare la situazione che degli innocenti ragazzi devono sopportare, costruire una tartaruga per continuare ad avere la consapevolezza di ciò che dovranno affrontare, ma contemporaneamente avere la sicurezza che tutto potrà essere superato con l’assistenza di persone care, persone che sanno, notano e donano un aiuto reale, persone che sanno di poter offrire un sorriso sincero, un sorriso in più.
La lentezza ma la perseveranza di un docile essere vivente che giungendo con fatica ai propri obiettivi, spiazza con una certa tenerezza ma nel contempo con determinazione, tutte le aspettative di chi la guarda. Sono questi i significati che vogliamo raccogliere attraverso la manualità e la leggerezza di semplici opere per semplice gente, affiancando l’amore e la passione per questo tipo di progetti con la dolcezza, la spensieratezza ma anche la coscienza di persone meno agiate.
Il simbolo della tartaruga che con le proprie forze riesce a proseguire nell’ampio e ostacolato sentiero della vita. La tartaruga come simbolo di vita e di sacrificio, simbolo di riflessione e di fierezza, di forza e di volontà.